天地一逆旅 天地一逆旅
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【采访】20120714《米兰体育报》内斯塔采访 先贴意语原文,感谢围脖上的@火锅锅 [访谈原文]2012714 登载于La gazzetta dello sport 的内斯塔专访 [访谈原文]2012714 登载于La gazzetta dello sport 的内斯塔专访标签:专访内斯塔 La versione di Nesta«Ibra e Thiago, che botta per il Milan»L’ex rossonero verso il debutto in Mls col Montreal: «Ma Berlusconi merita un grazie dai tifosi» MASSIMO LOPES PEGNAMONTREAL (Canada)C’è il sole e fa caldo nel piccolo stadio alla periferia di Montreal, che d’inverno rimane sepolta dalla neve e dal freddo. È dove giocavano gli Impact prima di iniziare la scalata alla Mls, la Serie A del Nordamerica. Alessandro Nesta si è già ambientato, ha trovato casa (« è un bell’appartamento vicino al centro») e presto (fra una decina di giorni) debutterà in questa nuova avventura calcistica. «Ma sarà anche un’opportunità per i miei figli di crescere con inglese e francese, più lo spagnolo che ascoltano dalla babysitter. E quando saranno grandi mi ringrazieranno».Come è nata l’idea di Montreal?«È da anni che ho in mente la Mls. Finito con il Milan volevo venire in America, ma grandi offerte non mi sono arrivate. All’inizio mi sono anche sorpreso, però qui pensano il calcio in modo differente. Da noi il difensore è uno che conta, qui puntano sugli attaccanti.Questione di marketing. Ma gli Impact seguono una filosofia più italiana: sono venuto a vedere Marco Di Vaio, abbiamo parlato, mi hanno fatto sentire importante».Anche se l’offerta economica non è stata strabiliante.«Non ha pesato. In vent’anni ho guadagnato molto, contava fare questo tipo di esperienza, perché quando smetti di giocare non è mica facile trovare un altro lavoro che ti permetta una scelta del genere».Si è già fatto un’opinione sulla qualità del soccer?«È un calcio molto fisico. Rispetto a qualche anno fa, quando disputammo alcune amichevoli qui, il livello è migliorato. Ci sono ancora grandi margini di crescita».Qualche anno fa disse che una volta smesso avrebbe preferito rimanere fuori dal calcio per misurarsi con un mondo diverso. Ha preso il patentino di allenatore, dunque ha cambiato idea?«Ho realizzato che lasciare l’ambiente a cui hai dedicato la vita fin da piccolo non sarebbe semplice. Voglio fare l’allenatore, ma non dei ragazzini. Punto in alto: voglio misurarmi al massimo livello. So di aver bisogno di competizione, di adrenalina. Per come sono fatto io, sarà il lavoro perfetto».C’è chi dice che vedere Barcellona e Spagna faccia sbadigliare...«Beati loro. Contro il Barcellona ci ho giocato e non mi sono annoiato. Magari mi fosse successo. Rasentano la perfezione».Anche lei si è entusiasmato ai gol di Balotelli con la Germania?«Ho fatto il tifo da un ristorante di Miami, ma ci sono giocatori per cui mi galvanizzo di più. Per esempio, per i miei ex compagni Pirlo, De Rossi, Abate e Buffon. Comunque ho esultato senza andare in giro con macchina e bandiera. Ho persino provato un pizzico di nostalgia, perché vestire l’azzurro è una cosa stupenda. Forse ho lasciato un po’ presto, ma non ho rimpianti: se avessi aggiunto quell’impegno, sarei già in spiaggia da tre o quattro anni».Il gioco di Prandelli le è piaciuto?«Molto, ma ho apprezzato tanto anche lui. È uno che aveva sempre giocato a quattro dietro e ha avuto la saggezza di cambiare. Si è accorto di avere il blocco della Juve: la difesa a tre, con Pirlo davanti e Buffon in porta. I bianconeri, giocando così, hanno vinto e lui si è adeguato. Tanto di cappello: umile e intelligente».A proposito di Juve, quanto le ha fatto male perdere lo scudetto? E non dica anche lei che è stato per colpa del gol non visto.«Non glielo dico. L’abbiamo perso con la Fiorentina e con il Bologna in casa. Abbiamo sottovalutato la forza dei bianconeri: non credevamo che facessero un campionato del genere. E, sono sicuro, neanche loro. Però sono stati bravissimi, hanno giocato benissimo e se lo sono meritato. Non è una scusa, ma abbiamo avuto tanti infortuni. Abbiamo perso via via fiducia e compattezza».Il suo amico Pirlo è stato protagonista. Ormai è una vecchia storia: bella fesseria farlo andare alla concorrenza.«Era in scadenza di contratto. O glielo rinnovavi o era libero di andare ovunque. Ripeto, abbiamo sottovalutato la forza della Juve».Il suo Milan si sta indebolendo: sta seguendo le vicende di mercato?«Certo, tutti i giorni su internet.Enonèchedaquiriescoa essere più
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